Novità in casa Renault
Paolo Fusco – Graphic designer & Copywriter
“Il nuovo logo è senza fronzoli, senza firma e senza tipografia. Ora è più iconico, semplice e significativo, una vera firma senza tempo, senza effetti e senza colori superflui, con una ripresa contemporanea delle linee retrò – una parte essenziale del nostro patrimonio grafico e storico.”
Gilles Vidal, Direttore del Design Renault
Non sarà sfuggito agli appassionati di motori il nuovo prototipo elettrico presentato recentemente da Renault, che già nel nome sembra introdurre una vera e propria rivoluzione (o “Renaulution”, come è stata ribattezzata in azienda): Renault 5 E-TECH.
I nostalgici e gli over 50 hanno presto intuito che il nuovo prototipo è nientedimeno che la rivisitazione in chiave moderna della mitica Renault 5, vera icona degli anni ’70. Ma c’è qualcos’altro che non dovrebbe sfuggire al consumatore attento, e che sicuramente avrà fatto sobbalzare sulla sedia più di un creativo nelle agenzie di comunicazione: Renault propone anche un restyling del marchio (che debutterà, pare, proprio su questo prototipo, per poi essere applicato via via sugli altri modelli). Due operazioni certamente non casuali che faranno nascere in più di un designer la domanda se sia nato prima l’uovo o la gallina…
Le operazioni di restyling di marchi aziendali sono sempre accompagnate da grandi clamori e fanatismi, e più le aziende sono famose, più i restyling sono delicati, pericolosi, ma da un certo punto di vista, anche interessanti e stimolanti. Renault pare aver accolto la sfida in un modo a nostro avviso originale ed elegante. Così come per il prototipo di R5, anche il marchio a colpo d’occhio è qualcosa di “già visto”… E sta proprio qui la maestria dei designer guidati da Gilles Vidal: l’aver creato un segno grafico ad un tempo innovativo e retrò (stessa cosa si può dire ovviamente per la 5 E-TECH).
È forte il richiamo allo stemma degli anni ’20, il primo nella storia dell’azienda ad utilizzare la forma a losanga, che da quel momento ha subìto una lunga serie di trasformazioni. Lo stemma attuale, col suo effetto tridimensionale e la finitura cromata, viene oggi semplificato in modo spinto in favore di uno stile minimale, ma applicabile molto più facilmente. Sparisce addirittura il nome Renault stesso, e sparisce (almeno ufficialmente) il colore. Non si può dire che le scelte non siano state coraggiose. Eppure… l’identità aziendale permane. Non solo non ne risente ma, anzi, ne esce rafforzata. In un momento storico in cui le innovazioni tecnologiche, lo sviluppo della connettività online, dei social network, farebbero pensare ad effetti speciali sempre-più-speciali, la losanga di Renault pare seguire un percorso controcorrente. Ma il risultato finale è di grande impatto.
Non si può non pensare a quell’antico proverbio zen che illustra le differenze tra conoscenza e saggezza, il quale afferma che la conoscenza è imparare qualcosa ogni giorno, la saggezza è lasciar andare qualcosa ogni giorno. Chissà se Vidal lo conosce…